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informazioni e a promuovere la raccolta firme europea. per il coordinamento nazionale angela di terlizzi, federica comelli, massimo angelilli read more progetto “la mascota” managua ssato: read more 5xmille-2018 read more nicaragua l read more anniversario rivoluzione popolare sandinnista read more nicarahuac 18 luglio 2018 di supernica bollettino nica145_colore condividi: condivisione e-mail facebook google stampa pinterest mi piace: mi piace caricamento... pubblicato in nicaragua . nicaragua 11 luglio 2018 di supernica errori e manipolazioni nei rapporti sulla repressione e le morti uno studio attento e approfondito delle relazioni redatte mostra che le cose non sono sempre come sembrano managua, 11 luglio (linym) -. quasi tutti in nicaragua sono d’accordo sul fatto che l’evento che ha sconvolto la popolazione e scatenato la protesta il 18 aprile fu la morte di diverse persone, durante gli scontri tra unità speciali di polizia e manifestanti. alle organizzazioni nazionali e internazionali per i diritti umani è stato affidato il compito di redigere i rapporti su “repressione e violenza del governo” e il numero delle vittime di tali violenze. uno studio attento e approfondito delle relazioni presentate dal centro nicaraguese per i diritti umani (cenidh), dalla commissione interamericana per i diritti umani (cidh) e dall’associazione nicaraguense pro diritti umani (anpdh) dimostrano che le cose non sono sempre ciò che sembrano. tra il 18 aprile e il 25 giugno 2018, 293 persone sarebbero morte a causa della repressione governativa. tuttavia, lo studio rivela che il 21% (60) sono state vittime dell’opposizione, il 20% (59) sono manifestanti, il 17% (51) morti non direttamente correlati alle proteste, il 16% (46) passanti non coinvolti nelle proteste, il 26% (77) morti dove i dati risultano incompleti, inaccurati o inesistenti, il cui contesto non può essere determinato. infine, i rapporti hanno un’inflazione media stimata del 53% rispetto al numero effettivo di vittime delle proteste (3% di nomi ripetuti, 20% di morti non direttamente collegate alle proteste, 30% di morti con dati incompleti e imprecisi o inesistente). per l’autore, la necessità di aumentare i morti e includerli nel contesto delle proteste è legata all’obiettivo specifico di stimolare le emozioni della popolazione, al fine di creare discordia e cercare la delegittimazione del governo. qui puoi consultare e scaricare lo studio completo https://goo.gl/qsspfa fonte originale: linym traduzione: l’antidiplomatico condividi: condivisione e-mail facebook google stampa pinterest mi piace: mi piace caricamento... pubblicato in nicaragua . nicaragua: lezioni dal 19 aprile 7 giugno 2018 di supernica il nicaragua sta sprofondando nel caos. alle proteste iniziate il 19 aprile, la polizia ha risposto in maniera violenta e totalmente inadeguata. un caos cavalcato e fomentato anche da settori i cui interessi non coincidono con il benessere del popolo. tutto ciò ha portato alla drammatica logica del muro contro muro, alla diffusione di informazioni e notizie fuori controllo. la vera protesta è strumentalizzata con lo scopo evidente di approfittare della situazione per far saltare teste e governo e imporre nuovi rapporti di forza. la storia la fa il popolo, ma se il popolo diventa ostaggio di interessi altri la storia rischia di prendere una china pericolosa. sebbene una parte delle proteste siano autentiche, la loro strumentalizzazione porta alla distruzione del paese. è quindi doveroso innanzitutto capire in modo approfondito cosa realmente stia succedendo, affinché il popolo non sia due volte vittima: della violenza e del neocolonialismo. è necessario condannare la violenza da qualsiasi parte provenga e unirci al dolore di tutte quelle madri che hanno perso i loro figli durante gli scontri, facendo nostra la loro richiesta di giustizia. rischia di essere dannoso in modo definitivo quanto successo in nicaragua, dal 19 aprile e per altri pochi lunghissimi giorni. per quanto sembrasse ristabilito un clima di “pace e riconciliazione”, continua questa inaspettata ondata di violenza che coinvolge l’intero paese. punto primo: davvero inaspettata? nella velocità, con la quale si è propagata, dall’annuncio della (famigerata, a questo punto) riforma dell’inss, sicuramente. una miccia cortissima seguita da una detonazione distruttiva. il ruolo delle redes sociales e l’irresponsabile abbandono del tavolo di trattativa da parte del cosep, hanno contribuito con altrettanta “efficacia” al propagarsi della protesta. alimentata sostenuta e resa visibile dal protagonismo degli studenti. o almeno di una precisa parte di questi; quella principalmente legata a università private di stampo religioso. se è vero come è vero però, che pretesti perfetti siano stati un annuncio di riforma pensionistica e l’incendio nella riserva dell’indio maiz, lo sono altrettanto le condizioni non sufficientemente necessarie per determinare disordini di tale portata. in altre parole, il caos nelle strade è stato creato non (solo) per opporsi a una riforma, ma per ribaltare un governo. può essere una distinzione di poco conto, in realtà non lo è affatto un un passaggio storico come quello attuale; in nicaragua e in tutta l’america latina. quindi si era già in attesa della occasione “giusta” per provare a minare le fondamenta di una giunta democraticamente eletta pochi mesi addietro. continua a leggere → condividi: condivisione e-mail facebook google stampa pinterest mi piace: mi piace caricamento... pubblicato in nicaragua . il vescovo nicaraguense leader dell’opposizione 1 giugno 2018 di supernica il vescovo nicaraguense leader dell’opposizione malcontento in vaticano managua, 01 giugno (obr gt | rebeldía centroamericana linym) -. il vescovo ausiliare di managua, mons. silvio báez, si è convertito nelle ultime settimane in un elemento problematico sulla via della ricerca di una soluzione pacifica alla crisi che sta sconvolgendo il nicaragua. nelle sue sempre più frequenti allocuzioni, riprese prontamente dai media, ha di fatto mostrato, suo malgrado, come un settore della gerarchia cattolica nicaraguense non sia poi così disposta a percorrere il cammino della pace. al contrario, sembra proprio che voglia affiancare quei settori della società che si sono posti l’obiettivo di rovesciare il governo costituzionale e legittimo del nicaragua. papa francesco si è pronunciato a favore del dialogo e di una soluzione pacifica in nicaragua. tuttavia, in contrasto con il ruolo conciliativo e costruttivo della maggior parte dei membri della conferenza episcopale nicaraguense, cen, il vescovo báez continua a emettere dichiarazioni o inviare messaggi attraverso i social media, che contrastano con il ruolo di mediatore e testimone assunto -insieme ad altri 4 vescovi- nel dialogo nazionale tra governo e opposizione. il comportamento di mons. báez ha molto a che vedere con la mancanza di una vera leadership all’interno dei settori più recalcitranti dell’opposizione. quegli stessi set
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